Jannik Sinner, la sua ambizione segreta? "Diventare numero 1? Ecco cosa mi passa per la testa"
Il tennis non smette mai di sorprenderci e ogni torneo è un'occasione unica per vedere all'opera i migliori giocatori al mondo. Ma cosa bolle in pentola per l'italiano Jannik Sinner in vista del prossimo Masters 1000 di Madrid?
Quando si parla di tennis, tutti sono curiosi di sapere quali tattiche adotteranno le nuove stelle del circuito, e Jannik Sinner è uno di questi nomi che sta scaldando gli animi dei fanatici della racchetta. Nel bel mezzo delle discussioni sul ranking ATP e su chi si aggregherà alla lista dei top players, Sinner si mostra tranquillo e focalizzato, lasciando intendere che i numeri sono l'ultimo dei suoi pensieri.
Anche se Novak Djokovic, il numeretto uno, quest'anno salta il torneo di Madrid, a Sinner non sembra creare particolari grattacapi la situazione attuale della classifica. Il ragazzo ha la testa impegnata in altro: migliorarsi e prepararsi alle grandi sfide che il tennis gli riserva. E se una volta il rosso della terra battuta puzzava di guai, ora è diventato un terreno di conquista su cui lavora sodo, soprattutto pensando agli Internazionali d'Italia di Roma e al grandissimo Roland Garros.
Il lavoro di Jannik Sinner prima del Masters 1000
Capitando per caso a sentire la chiacchierata di Sinner con i giornalisti, ecco che spunta fuori l'orgoglio per lo sbattimento in palestra. Eh sì, perché di muscoli e sudore ce n'è bisogno per dominare la terra. E non bastando la sola forza fisica, il giovane campione punta anche su un ingredientino segreto: il buonumore. Sinner giura che il suo è un tennis da giocare con il sorriso, anche quando la pressione si fa sentire.
Tutto questo impegno e quest'aria di ragazzo della porta accanto si notano anche quando gli si chiede di compararsi con le leggende del tennis come Djokovic. Niente paragoni, dice Sinner, lui va per la sua strada, concentrato solo su sé stesso e sul suo gioco.
Un incontro da non prendere alla leggera
Il sorteggio ha voluto che Sinner, dopo aver saltato il primo turno, se la veda con il francese Richard Gasquet. Non fatevi ingannare dall'attuale classifica di Gasquet, perché la sua esperienza è un'arma affilata e Sinner dovrà mostrarci tutto il suo valore per passare il turno.
Ricordiamoci che le partite sono come le scatole di cioccolatini, non sai mai quel che ti capita, quindi per le ultime notizie sul tennis, meglio rivolgersi direttamente alle fonti ufficiali, che siamo sinceri, spesso sanno il fatto loro meglio di chiunque altro.
Comunque, la strategia di Jannik Sinner, con la sua visione distensiva della vita di sportivo, ha qualcosa di rinfrescante, soprattutto in un ambiente spesso troppo teso. Quel sorriso che porta in campo potrebbe essere il suo asso nella manica, quel qualcosa che gli permette di mantenere la calma anche quando la tensione è al massimo.
Ad ogni modo, non ci resta che incrociare le dita per Sinner e sperare che la sua preparazione fisica e mentale lo porti dove desidera. E voi lettori? Cosa dite della sua impostazione? Siete per la grinta sfrenata o per la calma olimpica? Siete più per stare con il fiato sospeso o per godersi lo spettacolo con un bel sorrisetto?
"Non è importante arrivare primo, ma è importante arrivare", affermava il celebre pilota automobilistico Enzo Ferrari. Le parole del Drake risuonano particolarmente attuali nel contesto del tennis mondiale alla luce delle recenti dichiarazioni di Jannik Sinner. Il giovane altoatesino, con la saggezza di un veterano e la freschezza dei suoi 22 anni, incarna la filosofia di un atleta che sa che la vera gara è prima di tutto con se stesso. Non è l'ossessione per la vetta a muovere Sinner, ma il desiderio di migliorare, di affrontare ogni sfida con il sorriso, di vivere il tennis come un percorso e non come una semplice scalata. La sua prospettiva è una lezione di umiltà e determinazione, un messaggio potente in un'epoca di immediata gratificazione e di successi effimeri. Sinner non cerca di essere il prossimo Djokovic, ma il primo Jannik Sinner, e questo potrebbe essere il segreto che lo porterà, senza fretta ma con costanza, verso traguardi che oggi possiamo solo immaginare. Nel frattempo, Madrid attende il suo talento, e noi attendiamo di vedere la sua stella brillare, al ritmo di un campione che sa che il viaggio è tanto importante quanto la destinazione.